Prodotti di Ustica
Fornitore: Maria Cristina Natale
Sito internet: www.specialitadimariacristina.com
Referente: Maria Luisa Battiato
Sito internet: www.specialitadimariacristina.com
Referente: Maria Luisa Battiato
Le lenticchie, presidio Slow Food
Su una piccola isola siciliana crescono le lenticchie più piccole d’Italia. Di colore marrone scuro con sfumature delicate verdoline, sono coltivate da sempre sui terreni lavici e fertili di Ustica e da sempre la tecnica è completamente manuale. Si seminano a gennaio e si raccolgono nella prima metà di giugno. Le tecniche di coltivazione sono fatte nel rispetto dell’ambiente e della natura, difatti non si utilizzano né concimi, né erbicidi di sorta: le erbette infestanti si tolgono con una zappetta.
Le piantine si lasciano seccare nel campo, si sradicano e si fanno tanti covoni che vengono sistemati nell’aia e battuti. La spagliatura, in passato, si faceva ancora come mille anni or sono: le piantine si calpestavano trascinando grosse pietre con gli asini e, con un tridente, si lanciavano in aria in modo che il vento di Ustica separasse la paglia dalle lenticchie. Con la nascita del Presidio è stata introdotta sull’isola la trebbia che rende l’operazione un po’ meno suggestiva, ma molto più comoda e funzionale: in pratica si svolge in poche ore lo stesso lavoro che prima |
impegnava una famiglia per due intere giornate.
Cibo povero per eccellenza, le lenticchie di Ustica sono un ingrediente fondamentale della cucina locale. Le due ricette classiche sono la zuppa, arricchita con le verdure locali e profumata con basilico o finocchietto selvatico, e pasta e lenticchie, preparata con gli spaghetti spezzati. Tenere e saporite, sono un cibo facile da cucinare: non hanno bisogno di ammollo e cuociono in appena tre quarti d’ora. Alla nascita del Presidio i produttori erano solo in tre, riuniti in un comitato, ma le lenticchie di Ustica hanno iniziato a uscire, se pur timidamente, dalla loro isola e le quantità – nei limiti del possibile – sono aumentate: un piccolo passo avanti con risvolti importanti anche dal punto di vista ambientale, infatti sono stati recuperati e coltivati a lenticchie molti terreni prima abbandonati, ad oggi infatti i coltivatori di tale legume sono raddoppiati passando da tre a sei. |
I capperi
La rigogliosa vegetazione di Ustica, si pregia di alcune tra le migliori specie autoctone di tutto il Mediterraneo.
Una di queste è il cappero. In natura nasce spontaneamente in luoghi ventilati e ricchi di calcare, essendo poi un lontano cugino delle piante grasse, il suo fabbisogno d’acqua è davvero esiguo. Ad Ustica non è difficile trovarne in abbondanza un po’ ovunque, radicato |
per lo più sui muretti che costeggiano le strade di campagna o sulle rupi scoscese.
La coltivazione del cappero su terreno agricolo non presenta particolari difficoltà anzi, la pianta ben si adatta alla terra usticese capace di esaltarne la ramificazione e la fioritura. Il metodo di conservazione più tradizionale utilizzato dai contadini è quello sotto sale. |
La nostra organizzazione
L'ordine è uno per tutto l'anno e prevede un pre-ordine a inizio estate che ci permette di prenotare i prodotti prima della stagione estiva.
Pagamento e consegna intorno agli inizi di ottobre. |
Consegna presso la sede di Novella per tutti gli iscritti.
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