Burro di Karité
L'associazione
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Il gruppo di supporto all'associazione Si Lakana, composto da volontari italiani e maliani, organizza la vendita del burro di karitè prodotto dalle donne dell’associazione nel villaggio di Dibaro (Mali).
Dibaro è un villaggio situato nella savana del Mali, 100 km a nord est di Bamako, popolato da coltivatori di etnia bambara. “Si Lakana“ nella lingua bambara vuol dire “protezione del karitè”. Il karitè è considerato l'albero più importante della savana, e vige da sempre il divieto di tagliarlo. Il burro ricavato dal nocciolo del frutto viene utilizzato per cucinare, per preparare medicinali tradizionali e come prodotto cosmetico per la pelle e i capelli. Negli ultimi decenni, a causa del cambiamento climatico, la pianta del karitè viene attaccata da alberi parassita, che si sviluppano sul tronco fino ad ucciderla. Tagliare le piante colpite permetterebbe di contrastare la diffusione del parassita, ma gli abitanti del villaggio hanno paura che, abolendo il divieto millenario di tagliarli, gli alberi di karitè diverrebbero preda dei produttori di carbone. Hanno così deciso di creare l'associazione “Si Lakana”, che mira a proteggere i karitè della regione individuando precocemente lo sviluppo del parassita ed eliminandolo attraverso un procedimento meticoloso che salvaguardi la pianta. Il Mali è la culla della civiltà Mandinga, la più antica dell’Africa subsahariana. Gli abitanti di Dibaro conservano ancora lo stile di vita di questa tradizione. Il segreto della longevità di questa civiltà è il rispetto e l'equilibrio tra l'uomo e la natura. Oltre a lavorare i prodotti del raccolto (preparando farine, cous cous e olii, ecc.), gli abitanti ricavano dalle piante tutto ciò di cui hanno bisogno nella vita quotidiana, lavorano il cotone e il legno. Oltre che dal cambiamento climatico, le tradizioni del |
villaggio di Dibaro sono messe a dura prova dalle politiche agricole del Mali. Attualmente molti giovani lasciano il villaggio, alla ricerca di un guadagno che gli permetta di sopperire alla scarsità delle rendite del raccolto, rendendo però il lavoro di chi resta sempre più difficile, e lasciando intere piantagioni abbandonate.
Il gruppo di supporto all'associazione “Si Lakana“ mira a sostenere la comunità di Dibaro attraverso la vendita del burro, il cui ricavato viene devoluto interamente al villaggio, dividendolo in parti uguali tra le donne che lo producono e l'associazione. Il burro di karitè viene ancora preparato a mano dalle donne del villaggio, secondo la ricetta tradizionale. La noce viene tostata in un forno a legna a fuoco basso per tre giorni, e poi pestata in grandi mortai. La pasta ottenuta viene lavorata a mano e lavata nell'acqua prima di setacciarla. Successivamente viene scaldata a bassa temperatura fino a diventare un olio, che raffreddandosi assume la consistenza del burro. Il burro di karitè è una sostanza ricchissima e versatile. È un rimedio ideale per le pelli mature o secche – in quanto naturalmente ricco di antiossidanti, vitamine E ed A – e può esser utilizzato puro sul viso, le mani e il corpo, sia come “crema” da giorno che da notte. Grazie alle sue proprietà idratanti e lenitive, è particolarmente indicato per le pelli irritate e per le screpolature (anche nei bambini), e dopo l'esposizione al sole. È anche possibile usarlo per fare degli impacchi ricostituenti sui capelli prima dello shampoo. Il burro prodotto nel villaggio di Dibaro, non essendo raffinato né sbiancato, è molto più morbido del burro commercializzato in Europa, ed utilizzarlo è semplicissimo, basta strofinare per pochi secondi una piccola quantità tra i palmi delle mani, fino a quando si trasforma in olio, ed applicarlo (per il viso, per esempio, è sufficiente un dente di burro). |
Qualche video
Qualche suggerimento d'uso
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Guida all'utilizzo del burro di karitè
durante l'estate e nuovi prodotti doposole |
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La nostra organizzazione
Due volte l'anno, indicativamente maggio e novembre
con consegna presso entrambe le sedi.
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Per maggiori informazioni
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