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Incontro con Si Lakana

21/3/2019

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Riceviamo da Valeria dell'Associazione Si Lakana questo interessante invito.
Per prenotarsi scrivere a Roberta Coluzzi, la referente del burro di Karité. 
Per altre informazioni su Si Lakana visitare la pagina dedicata al Karité sul nostro sito.

Con molte/i di voi abbiamo parlato di organizzare un incontro informativo sulla nostra attività in Mali, così che abbiamo pensato di organizzare un unico evento aperto a tutti i Gas che hanno aderito al nostro progetto, che si terrà sabato 30 marzo dalle ore 16.30 presso il teatro e il patio di Villaggio Globale, nei locali dell'ex-mattatoio, dentro la Città dell'altra economia, via Lungotevere Testaccio 1. A partire dalle 18 ci sarà un aperitivo a sostegno di Villaggio Globale.

Durante la prima parte dell'incontro proietteremo foto e video-documentari sulle nostre attività in Mali, e poi parleremo con Chiara, biologa di Officine Naturali, delle proprietà e degli utilizzi del burro di karité. Chiara raccoglierà anche le adesioni per un laboratorio che si svolgerà ad Officine Naturali (Forte Prenestino) in cui vi insegnerà a preparare facili ricette a base di karité (balsamo labbra, unguento balsamico, ecc.).
L'aperitivo sarà organizzato da Villaggio Globale a sostegno del loro progetto. Lo spazio sta subendo un processo di trasformazione, e ha aperto le sue porte a oltre 20 atelier di artisti e artigiani. Oltre alla selezione di bevande del bar, l'aperitivo prevede un piattino vegetariano con humus con crostini, trancio rustico ricotta e spinaci, e mini gateau di patate con provola e piselli al prezzo di 3 euro.

Sarà inoltre possibile ovviamente acquistare i nostri burri di karité e i nostri prodotti a base di karité, per grandi quantità vi consigliamo di prenotare scrivendoci qualche giorno prima.  

Alleghiamo un video realizzato da un nostro amico gasista, Francesco Lauria, per darvi un'idea del materiale e delle storie che vi racconteremo durante l'incontro. 

Speriamo di rivedervi tutti sabato 30 marzo!

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Evviva il cioccolato!

12/3/2019

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Domenica 3 marzo, abbiamo incontrato il cioccolato.

Accolti dagli ospitali ed efficienti amici della Cooperativa ARIA, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere Sara Ongaro, socia della Cooperativa Quetzal, e di fare con lei un percorso teorico-pratico di conoscenza di questo prezioso alimento.
La visita prevedeva la possibilità di partecipare a un laboratorio per imparare a fare il cioccolato e, in una ventina di persone di tutte le età, da questo abbiamo iniziato.
Per prima cosa abbiamo visto, toccato e annusato la cabossa, i semi essiccati, i semi tostati, il burro di cacao, la pasta di cacao, insomma la nostra materia prima in tutti gli stadi della sua trasformazione. 
Preparato il cioccolato sotto la guida esperta di Sara, lo abbiamo messo negli stampini che ciascuno di noi aveva portato da casa, e  siamo passati alla parte teorica, in attesa che i nostri cioccolatini si consolidassero in frigo.
L'ottimo e rinomato cioccolato che la Cooperativa Quetzal produce a Modica proviene dalle coltivazioni della Comunidad de Paz, in Colombia, e della Fortaleza del Valle in  Ecuador.
Abbiamo visto in un video le splendide immagini dei frutti dai vivacissimi colori rosso, arancio, verde, giallo, ancora sugli alberi, nel sottobosco della foresta equatoriale, e poi i semi nella delicata fase della fermentazione e infine i semi messi ad essiccare. Abbiamo ascoltato quanto sia difficile e quale impegno richieda la corretta esecuzione di ogni fase produttiva per il rispetto di tempi tecnici tassativi, in situazioni climatiche difficili ed in assenza di strade e mezzi di trasporto.
Abbiamo appreso come la produzione di cacao, la cui quotazione rientra tuttora in un particolare listino della Borsa come bene coloniale, sia stato in passato uno strumento di assoggettamento di interi popoli da parte di altri e come ancora oggi i giochi speculativi delle
borse costringano i coltivatori a cedere i loro prodotti a prezzi tutt'altro che equi.
Interessante anche la storia di come si sia radicata a Modica la tradizione del cioccolato. 
La Contea di Modica, istituita negli ultimi anni del XIII secolo, era uno  fra i più importanti e ricchi stati feudali del mezzogiorno. Gli scambi commerciali e gli intensi rapporti con le corti spagnole fecero in modo che l'uso del cacao (all'epoca consumato prevalentemente come bevanda) si diffondesse anche nella contea.
Nella seconda metà dell'ottocento, grazie all'avvento della borghesia agraria, il consumo del cacao si allargò alle classi non nobiliari. Ancora oggi nelle famiglie di Modica il cioccolato si fa abitualmente nelle case.
Nella cittadina sono presenti circa una cinquantina di produttori, ma solo la cooperativa Quetzal si attiene ai principi del commercio equo e solidale.
Credo che tutti i presenti, in quanto membri di GAS, fossimo già in partenza convinti sostenitori del fair trade ma alla fine di questo incontro, dopo aver conosciuto un po' più da vicino le violenze che i campesinos subiscono periodicamente (inclusa la distruzione totale dei laboratori), dopo aver sentito della attività di formazione svolta dalla cooperativa Quetzal (sia diretta ai giovani nelle scuole italiane, sia attraverso l'ospitalità a giovani contadini che arrivano dalle zone di produzione), dopo aver capito in cosa si differenzia il processo produttivo industriale rispetto a quello tradizionale e soprattutto dopo aver mangiato il cioccolato fatto da noi (non ci sono aggettivi che tengano!) siamo usciti con una certezza: mai più consumeremo cioccolato industriale.
Ringrazio chi ha pensato e organizzato questo incontro, spero che al più presto i prodotti della cooperativa Quetzal rientrino nel nostro paniere e che gli incontri e gli scambi con questa realtà proseguano solidalmente e felicemente.
 
Rita Maglietta
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