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Incontro sul cioccolato

23/2/2019

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“Le relazioni sono il cuore di un'altra economia, quella che mette le persone al primo posto e non il profitto. Un'economia dedita al dialogo, alla conoscenza reciproca che sa con il tempo arrivare a sovvertire l'ordine delle cose”

La consapevolezza alla base di tutto. Euclides André Mance afferma che “Il consumo solidale si basa sulla consapevolezza che il consumo è l'obiettivo finale di tutto il processo produttivo e che, nel consumare, contribuiamo a preservare o a distruggere gli ecosistemi, a salvaguardare i posti di lavoro o a determinare i livelli di disoccupazione; contribuiamo a mantenere lo sfruttamento dei lavoratori in una società capitalista ingiusta o collaboriamo ad eliminarlo in ogni sua forma e a costruire una nuova società collaborativa e solidale”.

Sabato scorso incontrando l'Associazione Tatawelo abbiamo percepito con forza l'importanza del nostro ruolo di consumatori e dell'esperienza dell'acquisto collettivo e solidale.
È infatti anche il sostegno dei 150 GAS che acquistano il caffè attraverso il prefinanziamento, a rendere possibile la resistenza non violenta delle comunità agricole zapatiste del Chiapas allo sfruttamento distruttivo del loro territorio.
Domenica 3 Marzo incontreremo la Cooperativa Quetzal, un esempio concreto di Altra Economia radicato in Sicilia con l'obiettivo di creare posti di lavoro e circuiti di produzione locali, puliti e sostenibili. 
La giornata si svolgerà così:

• 10:00 - 11:30 laboratorio del cioccolato
• 11:30 - 13:00 incontro
• 13:00 pranzo

Il laboratorio e l'incontro saranno tenuti da Sara Ongaro della Cooperativa Quetzal che si fermerà anche a pranzo per approfondire la conoscenza reciproca.
Venti i posti disponibili per il laboratorio di cui condividiamo la descrizione inviata da Sara stessa.
"Un'esperienza sensoriale di immersione nel cacao per arrivare a fare il cioccolato.
Un viaggio che ci porta dal Centro America, terra originaria del cacao, all'Italia con un percorso che di magia in magia, trasforma man mano le materie prime fino a creare il cioccolato. Partiremo da osservare un frutto del cacao, la cabossa e i suoi semi.
Inizieremo a capire tutte le trasformazioni necessarie, affinché dal seme si arrivi al cioccolato.
Assaggeremo la massa di cacao, la faremo sciogliere e la mescoleremo con gli altri ingredienti fino ad arrivare a modellare il cioccolato. Infine degusteremo il frutto del nostro lavoro"


Questo il link per prenotarvi al Laboratorio del cioccolato
È richiesto un contributo di 8,00 € a copertura delle spese.
Vi chiediamo di prenotarvi singolarmente e di iscrivere un membro a famiglia per favorire la partecipazione di tutti.

Per il pranzo il contributo è di 10,00 € e andrà prenotato scrivendo a
gasroma2@gmail.com
entro Martedì 26 Febbraio.
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Il caffè Tatawelo

21/2/2019

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Sabato mattina abbiamo partecipato all’incontro, promosso dalla Cooperativa Aria, con l’associazione Tatawelo che si occupa di importare caffè dal Messico in maniera equa e solidale.
Inutile dire quanto queste occasioni risultino interessanti sia per le persone che si incontrano sia per gli argomenti trattati.
Noi che da tempo ci dedichiamo, attraverso il GAS, a fare la spesa in modo più consapevole e più attento ai processi che agiscono sulla produzione e sulla distribuzione del cibo, sappiamo che questi nascondono spesso ingiustizie, se non prevaricazioni, contraffazioni e pratiche poco ecologiche e poco rispettose dell’ambiente. Ma l’impatto con la conoscenza diretta delle persone e le esperienze fatte sul campo è sempre molto forte e spinge a prendere delle iniziative.
La associazione Tatawelo si occupa di commercializzare in Italia il caffè prodotto dalle comunità Zapatiste della regione del Chiapas in Messico. Queste comunità da più di 30 anni lottano per difendere i loro territori dalla espropriazione tentata ad opera di interessi nordamericani, e non solo, che vorrebbero utilizzare quei luoghi per l’estrazione di materie prime.
In queste comunità il caffè viene prodotto con metodi biologici senza l’utilizzo quindi di composti chimici e l’intera filiera che porta il prodotto fino a noi è gestita direttamente dai produttori stessi che, in collaborazione con l’associazione Tatawelo, riescono a farci arrivare il caffè tostato, macinato e confezionato entro pochi mesi dalla sua raccolta. Tutto il ricavato delle vendite ritorna ai produttori e questo viene evidenziato chiaramente dalle etichette sulla formazione del prezzo presenti sulle confezioni di caffè.
Probabilmente già sapevamo che la produzione e la commercializzazione tradizionale del caffè segue ben altri tipi di processi, che le piantagioni intensive di caffè sono infestate di glifosato, che i lavoratori in questi campi sono spesso vittime di trattamenti ai limiti dello schiavismo, che in alcun modo ci è dato di sapere quanto tempo ha il caffè che compriamo nei supermercati e come è stato conservato in tutto questo tempo... questo e altro è spiegato molto bene dal servizio prodotto dalla RAI per il programma “indovina chi viene a cena” di cui vi alleghiamo il link.
Ma allora perché ancora compriamo il caffè nei negozi e supermercati tradizionali?

Vogliamo proporre quindi di aderire all’iniziativa che tramite sempre gli amici della Cooperativa Aria si impegna all’acquisto, prefinanziato, del caffè Tatawelo.
Seguirà nei prossimi giorni una comunicazione sulle modalità in cui avverrà l’acquisto e il prefinanziamento per quella che sarà un’unica consegna annuale di caffè prevista per il mese di settembre prossimo.

• Il sito dell’associazione Tatawelo
• Il documentario RAI
• Una bella lettera delle donne zapatiste
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Incontri con Aria

9/2/2019

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La cooperativa ARIA, con la quale collaboriamo su tanti progetti come quello delle arance Iemma, si è fatta promotrice di due incontri molto interessanti ai quali siamo stati invitati a partecipare come GAS.
Gli incontri riguarderanno la filiera del cioccolato e del caffè, filiere che riteniamo richiedano una coerente presa di coscienza da parte nostra.
Max Havelaar ne "L'avventura del commercio equo e solidale" scrive "Non si compra una cosa, si compra da qualcuno".
Di seguito una breve presentazione della iniziativa.
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Nelle prossime settimane avremo la fortuna di conoscere da "vicino" quelle che sono le filiere a noi più "lontane”.
- 16 Febbraio incontro con Dulce Chan Cab che ci presenterà il Progetto Tatawelo (caffè).
- 3 Marzo incontro con Sara Ongaro della Cooperativa Quetzal che ci proporrà un laboratorio esperienziale nell'introdurre il tema della cioccolata.
Lasceremo a loro raccontarvi dell'importanza delle filiere equo e solidali, ma per introdurre il tema ci pare utile condividere cosa non va nel commercio tradizionale di questi prodotti.

• I prezzi dei prodotti sono spesso frutto di speculazioni finanziarie che mettono in ginocchio i produttori. Nella maggioranza dei casi il prezzo a loro riconosciuto è assai al di sotto di standard accettabili. Se le grandi multinazionali pagassero i produttori un prezzo equo, i loro prodotti costerebbero di più.
​
• I pagamenti avvengono con mesi, anni di ritardo. Gli acquirenti pagano la merce molti mesi dopo la consegna, e spesso anni dopo che sono stati sostenuti i costi necessari alla
produzione (infrastrutture, semenze, nuovi impianti arborei, materie prime). Così i produttori, che spesso non dispongono di capitali iniziali, sono costretti a chiedere prestiti a strozzini e usurai locali.

• Si fa ricorso al lavoro sottopagato e/o minorile. Nel corso degli ultimi decenni molte multinazionali hanno chiuso le proprie fabbriche in occidente per riaprirle nei Paesi del Sud del Mondo, dove non esistono norme a tutela dei diritti e dei salari dei lavoratori. Non di rado si fa ricorso al lavoro minorile, costringendo bambini e ragazzi a lavorare anziché andare a scuola, mantenendo così i Paesi in condizioni di diffuso analfabetismo e precludendo loro possibilità di sviluppo.

• Insostenibilità ambientale. La necessità di stare al passo con la produzione di massa porta spesso alla adozione di tecniche produttive insostenibili dal punto di vista ambientale. 

​Ma come ben immaginate ... l'alternativa c'è ed è nelle nostre mani, nelle nostre teste e nei nostri cuori!
Ci vediamo a Casa di ARIA.
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Il Gas a pedali a febbraio

8/2/2019

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• Ciclostaffetta della pace
Appuntamento il 16 Febbraio a Piazzale Spadolini per la Ciclostaffetta della Pace da Roma a Riace.
Partenza alle 6.06.
Anche gli attivisti di Salvaiciclisti-Roma partecipano a questa iniziativa di pace e solidarietà.
Per chi vuole unirsi, anche solo per un breve tratto, ecco l’itinerario della prima lunga tappa da 240 km in partenza il 16 Febbraio alle 6.06.
Da Piazzale Spadolini si parte per:
  • Via Tiburtina
  • Santa Bibiana
  • San Giovanni
  • Amba Aradam
  • Appia Antica
  • Ardeatina
fino ad uscire dal raccordo anulare. Poi si prosegue con questi orari approssimativi ma utili per chi volesse raggiungere in treno la ciclostaffetta in viaggio per Napoli.
  • 8.00 Campoleone
  • 9.30 Cisterna di Latina
  • 12.30 Terracina
  • 14.00 Gaeta
  • 15.00 Minturno
  • 16.30 Mondragone
  • 17.30 Castel Volturno
  • 18.30 Aversa
  • 19.30 Napoli
Per rimanere aggiornati e per vedere il percorso completo fino a Riace vi consigliamo di seguire la ciclostaffetta su Facebook. Qui trovate l’evento con tutte le notizie relative alla tappa Roma-Napoli. Qui trovate invece la mappa completa della prima tappa Roma-Napoli. Questo è il percorso della prima tappa Roma-Napoli.

• Pedalata di luna piena il 19 febbraio.
Maggiori informazioni su Facebook
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